Le patologie correlate all’amianto tendono a manifestarsi dopo decenni dalla prima esposizione.
Se si sospetta che una patologia possa essere correlata ad una precedente esposizione professionale a materiali contenenti amianto, il medico curante o la persona interessata, anche se è già in pensione, deve segnalare la malattia all’assicurazione contro gli infortuni dell’attuale o dell’ultimo datore di lavoro.
Anche i lavoratori stranieri che sono rientrati nel loro paese d’origine e solo allora si sono ammalati a causa dell’amianto devono potersi sottoporre ad accertamenti medici. Questo è il motivo per cui la Suva ha invitato tutte le aziende, soggette a profilassi medica in quanto esposte ad amianto, a comunicare gli indirizzi dei lavoratori stranieri rientrati in patria.
Chi ritorna al proprio paese di origine riceve dalla Suva una convocazione e un modulo per la visita all’estero; la Suva informa inoltre tali persone che i costi della visita sono a carico dell’ente assicurativo svizzero. Dopo i dovuti accertamenti, il lavoratore viene informato sugli eventuali indizi di un danno professionale da amianto e, se necessario, viene sollecitato a comunicare alla Suva eventuali cambiamenti di indirizzo.